ursula Principiante
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Inviato: Ven Feb 27, 2004 4:24 pm Oggetto: protesta contro la caccia che riapre in calabria dal 21 marz |
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Cari tutti,
qui sotto troverete l'articolo in cui sta scritto che la regione Calabria vuole far continuare la caccia fino a tutto marzo. Protestiamo a questi indirizzi per favore
fedele.luigi@consrc.it; regcalpresidenza@abramo.it; pianificazione@regione.calabria.it
Articolo tratto da animalieanimali.it
Wwf, Lipu, Legambiente, Lac, Lav e Italia Nostra hanno annunciato che presenteranno davanti al Tar della Calabria un ricorso contro una delibera della Giunta regionale che, secondo le associazioni, dispone la riapertura della caccia ''ad alcune specie, nelle giornate di sabato e domenica, fino al 21 marzo''.
In un comunicato, le associazioni criticano aspramente la decisione dell' esecutivo parlando di ''ennesimo atto di arroganza politica e di disprezzo per l' ambiente'' e chiedendo le dimissioni dell'assessore regionale all' Agricoltura, Giovanni Dima. ''Non conosciamo - affermano - i successi dell' assessore Dima in materia di agricoltura, ma per quanto riguarda la tutela della fauna, le sue dimissioni sarebbero a dir poco salutari''. Per le associazioni, ''il testo del provvedimento prevede l'abbattimento indiscriminato di gazze, cornacchie, ghiandaie e volpi sulla base di presunti danni all'agricoltura e agli allevamenti, ma sappiamo benissimo come andra' a finire. Chi controllerà infatti - si chiedono - i 40 mila cacciatori calabresi? Le poche decine di guardie provinciali? E perche' il controllo non e' stato effettuato durante i cinque mesi di caccia appena trascorsi? Di fatto questo si trasformerà in una carneficina di quegli animali che, sopravvissuti alle avversità dell' inverno e al lungo periodo venatorio, erano in procinto di riprodursi''.
A parere di Wwf, Lipu, Legambiente, Lac, Lav e Italia Nostra, ''con questo provvedimento inaudito, la Regione ha oltrepassato i limiti della decenza e le parole dell' assessore Dima, che ha addirittura giustificato tale irresponsabile iniziativa, appellandosi alla tutela dell' ambiente e della fauna, suonano come un' offesa a tutti i calabresi che amano la natura. E' davvero significativo che molti cacciatori, onestamente, abbiano manifestato la loro contrarietà e la loro indignazione per un provvedimento così spudoratamente demagogico''.
''Ormai siamo alla beffa - è scritto ancora nella nota congiunta - nel momento in cui si autorizza illegalmente lo sterminio di tanti animali, si sostiene di operare per la loro tutela, sostenendo di farlo persino per evitare il bracconaggio. La fame di voti fa perdere evidentemente ogni forma di ritegno e di pudore. Quanto poi alla cosiddetta selvaggina da ripopolamento perchè non la si smette una buona volta con questo inutile e dannoso sperpero di denaro, condannato e criticato spesso dalle stesse associazioni venatorie? Il motivo e' semplice. Le elezioni sono vicine e gli animali sono diventati da tempo merce di scambio elettorale''.
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LA CALABRIA RIAPRE LA CACCIA FINO AL 21 MARZO!
26 feb 04
Di sabato e domenica, ad alcune specie. Ambientalisti ed animalisti ricorrono al Tar contro delibera che viola legge italiana e direttiva europea.
26 febbraio 2004 - Wwf, Lipu, Legambiente, Lac, Lav e Italia Nostra hanno annunciato che presenteranno davanti al Tar della Calabria un ricorso contro una delibera della Giunta regionale che, secondo le associazioni, dispone la riapertura della caccia ''ad alcune specie, nelle giornate di sabato e domenica, fino al 21 marzo''.
In un comunicato, le associazioni criticano aspramente la decisione dell' esecutivo parlando di ''ennesimo atto di arroganza politica e di disprezzo per l' ambiente'' e chiedendo le dimissioni dell'assessore regionale all' Agricoltura, Giovanni Dima. ''Non conosciamo - affermano - i successi dell' assessore Dima in materia di agricoltura, ma per quanto riguarda la tutela della fauna, le sue dimissioni sarebbero a dir poco salutari''. Per le associazioni, ''il testo del provvedimento prevede l'abbattimento indiscriminato di gazze, cornacchie, ghiandaie e volpi sulla base di presunti danni all'agricoltura e agli allevamenti, ma sappiamo benissimo come andra' a finire. Chi controllerà infatti - si chiedono - i 40 mila cacciatori calabresi? Le poche decine di guardie provinciali? E perche' il controllo non e' stato effettuato durante i cinque mesi di caccia appena trascorsi? Di fatto questo si trasformerà in una carneficina di quegli animali che, sopravvissuti alle avversità dell' inverno e al lungo periodo venatorio, erano in procinto di riprodursi''.
A parere di Wwf, Lipu, Legambiente, Lac, Lav e Italia Nostra, ''con questo provvedimento inaudito, la Regione ha oltrepassato i limiti della decenza e le parole dell' assessore Dima, che ha addirittura giustificato tale irresponsabile iniziativa, appellandosi alla tutela dell' ambiente e della fauna, suonano come un' offesa a tutti i calabresi che amano la natura. E' davvero significativo che molti cacciatori, onestamente, abbiano manifestato la loro contrarietà e la loro indignazione per un provvedimento così spudoratamente demagogico''.
''Ormai siamo alla beffa - è scritto ancora nella nota congiunta - nel momento in cui si autorizza illegalmente lo sterminio di tanti animali, si sostiene di operare per la loro tutela, sostenendo di farlo persino per evitare il bracconaggio. La fame di voti fa perdere evidentemente ogni forma di ritegno e di pudore. Quanto poi alla cosiddetta selvaggina da ripopolamento perchè non la si smette una buona volta con questo inutile e dannoso sperpero di denaro, condannato e criticato spesso dalle stesse associazioni venatorie? Il motivo e' semplice. Le elezioni sono vicine e gli animali sono diventati da tempo merce di scambio elettorale''. _________________ Ursula |
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