L'argomento di questa storia ha
dell'incredibile e forse davvero qualcuno
stenta davvero a credere alle imprese di un uomo che abbiamo incontrato per
strada
tante volte.
Sin da bambino sapevo che era un uomo "particolare", mi raccontavano
che aveva avuto una medaglia in guerra, ma non sapevo nulla fino a che,
più grande e più curioso, ho voluto incontrarlo personalmente a casa sua
e gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia.
Tante volte l'aveva raccontata, ma io forse ho avuto molto di più, mi ha
consegnato oltre che la sua voce e la sua memoria, tutta la documentazione
in suo possesso per potermi fare un idea precisa e dettagliata della
vicenda accaduta a lui e ai suoi commilitoni, nel lontano Giugno 1940.
Una grande quantità di fogli e articoli di giornali
dell'epoca e di giorni più recenti,
a grandi articoli e ampi servizi, ripercorrevano le tappe di un dramma con lieto
fine grazie alla determinazione di tre uomini disposti a intraprendere un viaggio
disumano ai limiti della follia.
Oggi sarebbe un buon materiale per un film di guerra, potrebbe essere
facilmente scambiato per il parto della fervida immaginazione di un romanziere se non fosse che è tutto è vero, a prova che la realtà dei
fatti alle volte supera la più sfrenata delle fantasie.
Quella che segue è la ricostruzione dei fatti accaduti al sommergibile
"Macallè" e al suo equipaggio tra il 10 e il 22 Giugno 1940, ma
sopratutto a 3 di loro, fra i quali PAOLO COSTAGLIOLA.
Questa ricostruzione è stata possibile indubbiamente grazie ad articoli di
giornali e riviste degli anni 60', a ricerche fatte sulla rete, ma sopratutto grazie alla disponibilità e
alla
pazienza di Paolo che con dovizia di particolari è riuscito a trasmettermi
fino dove possibile l'atmosfera
e la tensione del momento.
prossima
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