Portoercole.org Forum

[Argentario Futuro]

Come eravamo, come siamo finiti e speriamo che ce la caviamo
Morgana, cerco di partire, però prima una breve prolusione.
Quando si parla di ieri, di oggi e di domani bisogna affrontare ogni storia con la leggerezza e la grazia che possa rendere meno pesante il tempo nel suo scorrere. Bisogna tuttavia non aver paura di scrivere, di parlare di qualsiasi cosa, di svelare ciò che conosciamo, nel pieno rispetto degli altri.
E se siamo in un new topic che vuol parlare di noi di tutti, cerchiamo di essere corretti e, comunque, liberi.
Stasera vorrei introdurre il topic con tre impressioni di aprile: una riguarda il presente deprimente, un’altra il presente buffo, l’ultima una preghiera per il futuro.

1) Attenti alle spalle, non si sa mai.
Quando vedi gente urlante e smanettante sulle banchine, devi guardare l’orologio. Se sono le 10 di mattina o le 4 di pomeriggio non bisogna preoccuparsi, stanno parlando di calcio come se fossero allenatori senza accorgersi che simili riti attengono soprattutto all’imbambolamento causato da mancato interesse per un paese alla deriva. Ma poi tutto si calma; è l’ora di mezzogiorno e un piatto di minestra di pesci piuttosto che “L’Eredità” li richiama a casa.
Ed io tornavo a casa quando ho intravisto due-tre persone che, non sentendo ancora i morsi della fame, stavano discutendo in maniera tranquilla, quasi dimessa, con movimenti lenti e toni bassi con un’idea tenue di sconforto e quasi alle lacrime. Di cosa parleranno? Ti viene la voglia di partecipare, magari renderti utile e quando pensi di avvicinarti, stai già ascoltando.

A) -:…il fatto è che noi non abbiamo centrocampisti.
B) -: … e gli esterni non avanzano!
C) -:E’ si, è proprio così; andamo a mangià, vah.

Ci si sente assediati. Quando pensavi di essere sfuggito alla morsa di un pallone da calcio ormai sgonfiato dal brodo di pesce, vieni a scoprire che a Porto Ercole il brodo con du’ naselli e tre o quattro sparaglioni è piatto nazionale. Quello che non riusciamo a capire è il nesso che lega due naselletti al pallone ed il perché di tanta amarezza. Forse l’aiuventuselmilalinte non andranno bene, ma ci rendiamo conto quanta superficialità e menefreghismo alimenta l’insipienza economica di Porto Ercole. Mia nonna diceva “Salta chi può” ma quello che vediamo è un popolo di ‘stesiperterra’ dall’egoismo, dall’invidia e da servilismo verso tutto verso tutti verso il niente.

2) I cacciatori d’ ossi.
Come tutti avrete letto sui giornali di questi giorni, il nostro Paese è invaso da squadroni di cercatori d’ossi (ossa od ossi va bene comunque) tutti alla caccia dei resti del Caravaggio.
Non basta il Louvre per dire che Caravaggio è morto a Porto Ercole, bisogna avere “il sacello”, come il Milite Ignoto. Da adorare.
La ricerca, che era stata circoscritta al giardino dove c’è il monumento, ha improvvisamente preso altra strada. Gli indianajones hanno percepito con il loro naso adunco che c’era un’altra possibilità di scavare nella morte del Caravaggio.
Per cui senza perdere tempo si spostò l’azione e l’attenzione a Monte Filippo, alla chiesetta dove l’ultimo degli studiosi portercolesi aveva deciso di prendere carta e penna ed avvertire il cercatore capo di questa opportunità.
Nei giorni prima era stata la volta di chi ci aveva detto che il pittore era morto alla Sanità e sarebbe stato opportuno apporre una targa per ricordarlo.
Scusate, ma il telefono sta vibrando come un ossesso, chissà chi sarà a quest’ora quando gli occhi si apprestano a chiudersi e le orecchie sono stanche di ascoltare sciocchezze.
Accidenti, questa non me l’aspettavo; sul telefonino una mappa, che fa vedere che Caravaggio è sepolto nel grottone di Montefilippo, mi ricorda che da ragazzini trovammo in quel nostro rifugio uno scheletro con una tonaca nera con una croce rossa e una spada.
Gli occhi si spalancarono e le orecchie si drizzarono cercando di percepire se qualcuno avesse letto il sms. SmS-Sms.SmS. Un altro? Che bastardo no…..co, mi smsssa che è tutto uno scherzo e che quello che abbiamo visto da ragazzini era la prima prova, correva l’anno 1956, della Notte dei Pirati che si svolgerà il prossimo fine settimana, 16/17/18 Aprile 2010.
Che significa tutto quello che ho appena scritto: è che al ridicolo non c’è mai fine. Scriveva il poeta G. Corso “Pensavamo di aver toccato il fondo, ma sentimmo bussare da sotto”: si cercano le ossa per cercare la carne. Bisognerà vedere da quale ‘sporta’ o cassaforte uscirà il pacco.
Magari ci regaleranno un libro.
P.s.: ma perché dopo mesi di ricerca d’ossa nel cimitero , si cambia location? Siamo messi male.
P.s. n° 2: Vorrei fare una proposta per la Notte dei Pirati: visto che si premierà il miglior covo e la migliore ciurma di pirati, proporrei che, come nei festival importanti, ci sia un premio fuori concorso per la migliore ciurma di pirati non partecipante e che l’assegnerei ai Cacciatori d’ossi che stanno scorrazzando per il nostro paese.

2) Preghiera per il futuro.

Vorrei vedere un paese normale
Vorrei vedere un paese dove non si debba più dire ‘chi ha pane mangia e chi non ce l’ha guarda il sole’
Vorrei vedere un paese capace di sorridere
Vorrei vedere un paese che smetta di lamentarsi
Vorrei vedere un paese libero di pensare senza l’obbligo di chiedere “Permesso?”
Vorrei vedere un paese che lasci l’invidia sola e porti fuori la voglia di dare senza chiedere
Vorrei vedere un paese di giovani che smettano di ciondolare, di fumare, di bere, di strafarsi
Vorrei vedere un paese dove un dietologo faccia capire ai predatori del porto che di bulimia si muore
Vorrei vedere un paese dove non possa succedere che chi già ha non debba levare a chi chiede di lavorare
Vorrei vedere un paese dove a chiunque venga data la possibilità di avere un’opportunità
Vorrei vedere un paese di giovani che guardino sapendo dove guardare
Vorrei vedere un paese dove la gioventù sappia dove andare e indichi come arrivarci
Vorrei vedere un paese dove i “politicanti” che hanno fallito non abbiano più la voglia di riproporsi come i cavoli nell’ora della digestione
Vorrei vedere un paese dove i cittadini rispettino il luogo dove abitano
Vorrei vedere un paese che riesca a darsi un progetto comune e lo persegua senza se e senza ma
Vorrei vedere un paese dove non si dica ‘ ma questa è la mia strada, il futuro fatelo passare più in là’
Vorrei vedere un paese dove il sole dell’alba sia anche quello del tramonto
Vorrei vedere un paese dove la fantasia e le idee trabocchino come il latte quando bolle
Vorrei vedere un paese che si addormenti la notte certo di aver fatto quanto era giusto fare
Vorrei andare a dormire e svegliarmi domani e vedere il mio paese che sa già cosa bisogna fare senza ‘vigili politicanti’ e rassicuratori interessati
Vorrei alzarmi la mattina e, guardando fuori dalla finestra, dire, fra me ed uno sbadiglio, -: Toh, qualcosa è cambiato, siamo in pieno futuro
Vorrei vedere un paese, il mio Paese.
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fatti non fummo a viver come bruti.
Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato.

[stefanobread]

Hai ragione Argentario...vorrei vederle anch'io tutte quelle cose..
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L'unica certezza è che non ci sono certezze!!!

[Morgana]

Mi piace...accidenti se mi piace il tuo inizio.
Leggero...e libero. Dove il sole dell'alba sia anche quello del tramonto.

[Paco]

...e io che cercavo disperatamente un cristiano che mi aiutasse a scrivere degli articoli per la Rubrica che ho creato sulla Rivista di Ponte Milvio.
Potrebbe interessarti??Oppure potrei fare dei copia incolla con quello che scrivi sul forum???
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Paco - alessandropacovaccaro@gmail.com

[Argentario Futuro]

Paco, parliamone e visto che frequenti Porto Ercole mi puoi contattare attraverso Enrico Bistazzoni che scrive su questo forum, uno dei pochi che usa come nickname il proprio nome e cognome, pirandellianamente parlando, un meta-nome.Riferendomi a quello che mi chiedi, niente di eccezionale e efFBIano ma solamente una questione di forma, quella strana cosa che spesso tutti dimentichiamo e che invece è sostanza. Perchè vedi te stesso quante cavolate scriviamo e tali resteranno se non affidiamo ad esse consistenza di 'materia' e non di cipccii.
Salute ed a presto
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fatti non fummo a viver come bruti.
Spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato.