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Studenti in piazza.......
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ARIEL
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MessaggioInviato: Dom Ott 26, 2008 8:57 pm    Oggetto: Studenti in piazza....... Rispondi citando

Migliaia di studenti in oltre cento piazze italiane protestano contro la riforma della scuola del ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, che prevede l’introduzione del maestro unico, la reintroduzione del voto in condotta...
Che ne pensate?
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Bada di non perdere la sostanza quando cerchi di afferrare l'ombra. (Esopo)
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MessaggioInviato: Dom Ott 26, 2008 9:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per quello che ho capito la protesta non é per il voto in condotta o il maestro unico, perché sennó non si spiegherebbe la protesta degli universitari.

Credo che la protesta abbia radici piú profonde e credo che principalmente sia dovuta alla possibilitá di trasformare le universitá pubbliche in fondazioni.

in questo link, si spiega questo

http://bellisharon.wordpress.com/2008/10/25/il-perche-no-al-decreto-gelmini-degli-studenti/

Poi é normale che i giornalisti con poca voglia di approfondire e tanta di finire in prima pagina mettono l'accento sul 7 in condotta o il maestro unico.

Di tutto ció la cosa che preoccupa é il richiamo ai manganelli del premier e la confessione di Kossiga (e si avevano ragione a scriverlo con la K) sull'uso di agenti provocatori nelle manifestazioni per giustificare poi i pestaggi.

http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/JMS/JMSRA.pdf

La cosa grave comunque é che a parte qualche grillo parlante nessuno si é scandalizzato di queste affermazioni, ma vabbé non c'é fine al peggio.

PS. comunque siamo mooolto OT su Porto Ercole General.
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La bella che è addormentata,
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà

Riappropriamoci delle parole che vogliono rubarci.
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MessaggioInviato: Dom Ott 26, 2008 11:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Scusate la lunghezza di questo post, ma qua si spiega un pò su questa nuova legge.

Queste sono analisi riguardanti solo la parte dell'università.
Qualcosa che ci riguarda più da vicino, nel nostro piccolo, potrebbe essere la chiusura dell'Ipsia Marittimo di S.Stefano.
Perchè la legge prevede anche la chiusura di scuole che non raggiungono un numero minimo di iscritti che la riforma prevede per mantenere aperta una scuola? E nella provincia di Grosseto rischiano di chiudere ben 40 scuole.

CONOSCERE LA LEGGE 133/2008

PER DIFENDERE L’UNIVERSITA’ PUBBLICA

Spero che tutti abbiano il tempo e la pazienza di leggere quanto riportato sotto, e trovino la spinta per informarsi ed informare quanta più gente
possibile intorno a sè, perché si tratta di salvare l’università, una cultura di qualità per tutti coloro che desiderano riceverla.

E riguarda soprattutto il futuro dei vostri figli.

Più che una legge, è un enorme calderone all’interno del quale è stato gettato di tutto, ogni argomento con una qualche valenza di tipo economico.

Il testo della legge potete trovarla a questo indirizzo
http://web.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm , pubblicata sul sito web della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano.

Basti pensare che questa legge ha chiamato in causa le seguenti commissioni

-->Commissione V BILANCIO E TESORO e VI FINANZE

-->COMITATO PER LA LEGISLAZIONE

-->Commissione I AFFARI COSTITUZIONALI

-->Commissione II GIUSTIZIA

-->Commissione III AFFARI ESTERI

-->Commissione IV DIFESA

-->Commissione VII CULTURA

-->Commissione VIII AMBIENTE

-->Commissione IX TRASPORTI

-->Commissione X ATTIVITA’ PRODUTTIVE

-->Commissione XI LAVORO

-->Commissione XII AFFARI SOCIALI

-->Commissione XIII AGRICOLTURA

-->Commissione XIV POLITICHE UNIONE EUROPEA

-->COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

L’iter parlamentare di questa maxi legge ha avuto inizio con la prima lettura alla Camera dei Deputati il 2 LUGLIO, per concludersi con l’approvazione il 6 AGOSTO 2008, e passare al Senato.
Un mese di discussione, due o tre giorni per settimana, nel completo silenzio dei media nel periodo di minima attenzione dell’opinione
pubblica, in vacanza, ferie…

Arriviamo a discutere cosa questa legge decreta al riguardo dell’università pubblica.

TAGLIO DELLE RISORSE ECONOMICHE DESTINATE ALL’UNIVERSITA’PUBBLICA

E’ stata decisa da questa legge il taglio dei fondi destinati all’università pubblica (FFO - fondo per il finanziamento ordinario delle università) nella seguente maniera.

Riduzione di:
-->63.5 milioni di euro per l’anno 2009
-->190 milioni di euro per l’anno 2010
-->316 milioni di euro per l’anno 2011
-->417 milioni di euro per l’anno 2012
-->455 milioni di euro a decorrere dell’anno 2013

per un totale di 1441.5 milioni di euro almeno fino al 2013.

TRASFORMAZIONE DELLE UNIVERSITA’ PUBBLICHE IN “FONDAZIONI DI DIRITTO PRIVATO”

Per sopperire all’improvviso ammanco dei finanziamenti pubblici, lo stato consente alle università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato..

Questo passo sancirebbe la morte di un’istruzione pubblica per tutti, consentendo alle fondazioni universitarie di decidere l’entità delle tasse per gli studenti, ed andando a ledere il fondamentale diritto allo studio univesitario, tutelato dalla Costituzione Italiana attraverso l’articolo 33, che recita:

Art. 33.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.


Attualmente la legge difatti sancisce che nell’anno solare, il gettito delle tasse degli studenti non deve superare il 20% dell’importo del finanziamento ordinario dello Stato (FFO), cosa che di fatto pone un tetto massimo alle tasse che si possono far pagare ad uno studente.

Con il passaggio a fondazione l’università potrà (e vista la mancanza di fondi, dovrà) chiedere qualunque cifra agli studenti, senza dover rispondere a nessun tetto prefissato.

Una retta universitaria da 10000 euro potrebbe essere uno standard per il prossimo anno accademico.

Raggiungeremmo uno standard tipo college americano, dove o si vince una borsa di studio per meriti sportivi, o si è abbastanza ricchi da poter far fronte ad una richiesta economica di tale portata.
Con l'entrata in vigore della legge 133/2008 si è andati a ledere questo principio costituzionali, garantendo il diritto allo studio ed ad una formazione di qualità solamente a chi può far affidamento su una grande capacità economica, andando a ledere il principio costituzionale di eguaglianza e pari dignità tra i cittadini decretata dall’articolo 3.

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.


È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Al contempo assisteremo alla definitiva violazione dell’articolo 9, che recita

Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica
e tecnica […]


vista la sostanziale impossibilità delle università di mantenere una gestione pubblica a seguito dei tagli economici e di personale docente, di ricerca e tecnico – amministrativo subiti.

Oltre a questo vi sono implicazioni riguardanti i poteri economici.

Le università potranno “trovarsi uno sponsor” che li finanzi. Inutile dire gli effetti devastanti che avrebbe un controllo economico di questo tipo sulla ricerca in tutti i vari settori universitari.

La ricerca verrebbe condotta secondo le direttive impartite dalle società
finanziatrici, in base alla redditività a livello economico!

TURN OVER (articolo 66)
La stessa legge ha imposto una drastica riduzione del personale universitario alle facoltà stesse, che si trovano costrette improvvisamente a mandare obbligatoriamente in pensione chi ha maturato i requisiti necessari, o altrimenti licenziare parte del proprio organico.

Logica vorrebbe una sostituzione nelle posizioni didattiche per mantenere l’offerta d’insegnamento.

La legge 133 impone invece un turn over bloccato al 20%, ovvero un nuovo assunto ogni cinque pensionamenti o licenziamenti.

Come pensiamo di mantenere una didattica di buon livello in questa maniera?

Riassumendo:
-->Le facoltà devono ridurre gli organici entro i termini imposti dalla
legge, licenziando o pensionando forzatamente
-->Si può procedere all’assunzione ogni 5 pensionamenti e/o licenziamenti

Matematicamente qualcosa non torna. Si rinuncia a personale docente, chiedendo ai ricercatori di mantenere il ruolo di insegnanti, mantenendo la stessa retribuzione e lavorando fuori dai compiti stabiliti dal loro contratto (che prevede 60 ore di ricerca, e nessun obbligo all’insegnamento).


Con questa situazione, l’unica soluzione sarebbe sopprimere corsi d’insegnamento, fino a giungere addirittura alla cancellazione dei corsi di laurea meno frequentati o considerati di minor interesse.

In questo rapido excursus informativo sono stati citati solamente i problemi più grossi a cui questa legge condurrebbe, ma basta leggere con attenzione il testo della legge, o informarsi con chi già lo ha fatto prima di noi perché vi si dischiudano gli abissi entro cui verrà gettata l’università se tutto questo viene approvato in parlamento.

L’università da pubblica diventerebbe un privilegio per i pochi che potrebbero permettersi rette universitarie altissime, mentre il livello qualitativo dell’insegnamento pubblico crollerebbe a picco per la mancanza di docenti e la soppressione di esami, nonché probabilmente anche di corsi di laurea meno frequentati o considerati “di minore rilievo”.

Si sta cercando di distruggere la nostra cultura ed obbligando le università a svendersi a privati per sopravvivere, senza poi garantire un livello di istruzione accettabile.



Legge 133/2008 in tema di università

Vengono riportati di seguito gli estratti della legge riguardanti le manovre che hanno come oggetto l'università pubblica.
E' possibile visionare il testo integrale visitando la pagina della Legge
133/2008 presente sul sito web della Camera dei Deputati
____________________________________________________
Legge 6 agosto
2008, n. 133

"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-
legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la
stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl.
Ordinario n. 196

[...]

Art. 16.

Facoltà di trasformazione in
fondazioni delle università

1. In attuazione dell'articolo 33 della
Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia
didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università
pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di
diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato
accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del
Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera
a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione
della delibera.

2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i
rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio
dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie
e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei
beni immobili già in uso alle Università trasformate.

3. Gli atti di
trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni
ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

4. Le fondazioni
universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi
secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano
nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa
in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali
proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle
attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono
destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

5.
I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle
fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da
diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili
dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli
atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti
del 90 per cento.

6. Contestualmente alla delibera di trasformazione
vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di
contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere
approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione
universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

7. Le fondazioni
universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione,
la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme
dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo
restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento
comunitario.

8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia
gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi
stabiliti dal presente articolo.

9. La gestione economico-finanziaria
delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il
bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema
di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di
valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di
ciascuna fondazione.

10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie
e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei
collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la
presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

11. La
Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie
secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e
riferisce annualmente al Parlamento.

12. In caso di gravi violazioni
di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione
universitaria da parte degli organi di amministrazione o di
rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare
la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede
alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto
previsto dallo statuto.

13. Fino alla stipulazione del primo contratto
collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni
universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente
alla data di entrata in vigore del presente decreto.

14. Alle
fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni
vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente
articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

[...]


Art. 66.

Turn over

1. Le amministrazioni di cui al presente articolo
provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione
triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di
razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di
contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

2.
All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le
parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per
l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle
parole «per il medesimo anno».

3. Per l'anno 2009 le amministrazioni
di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di
mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite
di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una
spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute
nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale
da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per
cento delle unità cessate nell'anno precedente.

4. All'articolo 1,
comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni
2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».

5. Per
l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione
di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un
contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa
pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute
nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale
da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10
per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

6. L'articolo 1,
comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal
seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523
possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo
indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di
mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale
corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a
regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25
milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere
dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le
modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre
1997, n. 449, e successive modificazioni.».

7. Il comma 102
dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal
seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono
procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle
procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato
nel limite di un contingente di personale complessivamente
corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al
personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle
unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il
20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.

8. Sono
abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre
2007, n. 244.

9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono
procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad
assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un
contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa
pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno
precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere
non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno
precedente.

10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono
autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni,
previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da
analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente
e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da
assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di
controllo.

11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche
alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le
limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni
di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse
con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la
specifica disciplina di settore.

12. All'articolo 1, comma 103 della
legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo
3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A
decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere
dall'anno 2013».

13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano
applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui
all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei
confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal
presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto
di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti
previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per
l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di
cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale
appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto
dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5,
comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente
il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di
63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno
2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro
per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.


14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere,
previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni
di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1,
comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero
delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non
può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.


[...]

Art. 69


Differimento di dodici mesi degli automatismi stipendiali

1. Con
effetto dal 1° gennaio 2009, per le categorie di personale di cui

all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la
maturazione dell'aumento biennale o della classe di stipendio, nei
limiti del 2,5 per cento, previsti dai rispettivi ordinamenti e'
differita, una tantum, per un periodo di dodici mesi, alla scadenza del
quale e' attribuito il corrispondente valore economico maturato. Il
periodo di dodici mesi di differimento e' utile anche ai fini della
maturazione delle ulteriori successive classi di stipendio o degli
ulteriori aumenti biennali.

2. Per il personale che, nel corso del
periodo di differimento indicato al comma 1, effettua passaggi di
qualifica comportanti valutazione economica di anzianità pregressa,
alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a
rideterminare il trattamento economico spettante nella nuova qualifica
considerando a tal fine anche il valore economico della classe di
stipendio o dell'aumento biennale maturato.

3. Per il personale che
nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1 cessa dal
servizio con diritto a pensione, alla scadenza di tale periodo e con la
medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento di
pensione, considerando a tal fine anche il valore economico della
classe di stipendio o dell'aumento biennale maturato. Il corrispondente
valore forma oggetto di contribuzione per i mesi di differimento.

4.
Resta ferma la disciplina di cui all'articolo 11, commi 10 e 12, del
decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, come sostituito
dall'articolo 2, comma 2, della legge 30 luglio 2007, n. 111.

5. In
relazione ai risparmi lordi relativi al sistema universitario, valutati
in 13,5 milioni di euro per l'anno 2009, in 27 milioni di euro per
l'anno 2010 e in 13,5 milioni di euro per l'anno 2011, il Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, tenuto conto
dell'articolazione del sistema universitario e della distribuzione del
personale interessato, definisce, d'intesa con il Ministero
dell'economia e delle finanze, le modalità di versamento, da parte
delle singole università, delle relative risorse con imputazione al
capo X, capitolo 2368, dello stato di previsione delle entrate del
Bilancio dello Stato, assicurando le necessarie attività di
monitoraggio.

6. Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione del comma
1, si provvede, quanto a 11 milioni di euro per l'anno 2009 mediante
corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 5, comma 4 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, e,
quanto a 120 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, mediante
riduzione lineare dello 0,83 per cento degli stanziamenti di parte
corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla
tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244.
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chiedere è lecito, rispondere è cortesia
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 2:53 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono 12 schermate Caio, non hai commesso ne scritto nulla di male anzi un bravo per il puntiglio e la chiarezza e non mi sono messo a leggere tutto ma se hai necessità di pubblicare qualcosa di molto lungo si possono trovare soluzioni diverse esempio creare una pagina web (basta chiedere) oppure un pdf da linkare..

Però un dubbio mi viene, purtroppo ho il pallino della matematica e ti sarei grato se mi dassi un chiarimento, senza per questo scendere nel merito della legge che al momento non conosco bene.

Il tuo post sulla legge e di circa 12 schermate compresi i tuoi commenti la legge in questione a quel link è di circa 100 schermate A4 quindi oltre le 110 se le riportassimo qui in un topic..senza contare che in fondo c'è un allegato di altre 237 pagine

Cosa hai commentato? il 9/10% della legge o solo quello che per te non va bene? e il resto??? che dice?????
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 8:41 am    Oggetto: Rispondi citando

mediocazurro ha scritto:
Per quello che ho capito la protesta non é per il voto in condotta o il maestro unico, perché sennó non si spiegherebbe la protesta degli universitari.

Credo che la protesta abbia radici piú profonde e credo che principalmente sia dovuta alla possibilitá di trasformare le universitá pubbliche in fondazioni.
.

Tutto vero...!! Pensavo di intavolare l'argomento "all'acqua di rose", ma va' benissimo....!!
L'informazione non è mai troppa.....!!
Io comunque sono favorevole al maestro unico.........Credo sia meglio per il bambino, soprattutto nei primi anni di scuola elementare.
Il rapporto con l'insegnante è importantissimo e in lei deve trovare un punto di riferimento. Colei che lo conosce e che lo sappia anche capire Rolling Eyes
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 10:08 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono fregata dal non anonimato e mi tocca MOZZICARMI la lingua.
Ma ............7 maestre per classe!!!!!!!!
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cangrande
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 2:07 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma cosa vuole chi manifesta?
Gli universitari stanno manifestando a favore di questo sistema?
Tutti quelli che sono in piazza in queste ore stanno cercando di difendere la scuola italiana?
Per favore Medio e Caio se volete rispondere a queste mie domande perchè siamo in tanti a non capire cosa c'è da difendere?

Per Admin, credo che qui siamo in OT
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Caio
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 2:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

admin ha scritto:
...
...
Cosa hai commentato? il 9/10% della legge o solo quello che per te non va bene? e il resto??? che dice?????


Per la legge completa ho riportato il link dove poterla leggerla.
Ho solo commentato le parti che più ritenevo "interessanti".

X admin:
Ora sto per partire, torno tra una settimana, se è troppo lungo l'intervento puoi fare tu un collegamento esterno, per me non ci sono problemi.
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chiedere è lecito, rispondere è cortesia
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

cangrande ha scritto:
Ma cosa vuole chi manifesta?


Non sono uno studente, ne vivo in Italia, per cui non sono molto informato sulle ragioni della protesta.

Cercando nel web avevo trovato quell'articolo che ho postato e li si faceva chiaro riferimento a un fatto, la possibilitá di transformare le Universitá Publiche in Fondazioni.

Personalmente non credo che gli studenti siano contenti dello status quo, ma se la riforma é peggiorativa, forse pensano che meglio restare nella padelle che cadere sulla brace.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 3:28 pm    Oggetto: Rispondi citando

cangrande ha scritto:
....Per Admin, credo che qui siamo in OT


Speriamo di no se questo serve a scoprire sul perché i studenti sono in piazza.. io non lo so me lo spiegassero loro.
Io non mi sognerei mai di occupare uno stabile che non è di mia proprietà e quindi infrangere la legge per una cosa che conosco solo a metà forse anche meno.
Se sono andati in piazza a protestare voglio pensare che abbiano letto tutta la legge.
Mi sono fatto un giro i rete e scopro articoli su tipo "i prof sobillano gli studenti" gli studenti intervistati non sanno perché protestano ecc ecc

Non è che la sinistra come al solito.. (sono stato studente anche io) sta cercando di strumentalizzare questi ragazzi per destabilizzare in piazza ciò che non riescono a destabilizzare al governo????

Alcuni link
http://unisanniogiuris.wordpress.com/2008/10/18/riforma-della-scuola-il-decreto-gelmini-i-punti-salienti/

estratto:
L’obiezione che lo scopo del decreto sia “uccidere la scuola”, “togliere il tempo pieno” o “licenziare i maestri” è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana. Perché opporsi alla libertà di scelta? E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie “progressiste” che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza?

Ricapitolando, questa “riforma” si articola in sette punti fondamentali: la reintroduzione del maestro unico alle scuole primarie (scuole elementari), la reintroduzione dei voti (numerici) al posto dei giudizi, l’introduzione di classi di inserimento per i bambini che non parlano l’italiano, l’introduzione dell’educazione civica, il ritorno del voto in condotta, le restrinzioni alle case editrici per contenere i costi dei libri e la razionalizzazione della laurea in scienze della formazione e delle scuole d’accesso alle specializzazioni mediche.

Perchè postare il testo di questo decreto legge. Il motivo che mi ha spinto a farlo è molto semplice, perchè chi oggi trae beneficio dall’inadeguatezza della scuola italiana sta strumentalizzando questo decreto legge, perchè i ragazzi sono molto influenzabili e molto, troppo, spesso prendono decisioni affrettate senza prima documentarsi e perchè è giusto informarsi su cosa diventerà la scuola italiana. La mia speranza è che, indipendetemente da questo articolo, le scene viste finora di professori che sobillano gli studenti non si vedano più, poichè questo è contro ogni logica e contro ogni morale.

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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 5:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chi sta protestando vuole far si che non cambi il sistema scolastico italiano.
Tutte le classifiche mondiali sulla scuola ci mettono nelle ultime posizioni dei paesi sviluppati.
Se consideriamo quello che ci costa (ai contribuenti), il sistema scolastico per come funziona non andrebbe riformato ma reinventato.
Se poi si passa a parlare di come stanno protestando questo mi fa inc..z.re ancora di più.
Ormai chi protesta in Italia è legittimato a togliere le libertà altrui, e se qualcuno prova a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine è accusato di vietare le manifestazioni. La legge da il diritto di manifestare ma da anche il diritto di intervenire se vengono tolte le libertà altrui.
Quindi tutti quelli che stanno bloccando il regolare svolgimento delle lezioni devono essere perseguiti.
Il 30 ottobre verrà fatto uno sciopero generale della scuola e già da adesso possiamo affermare che sarà un successo,tutti avranno aderito e tutte le scuole resteranno chiuse. però nessuno ci dice il perchè in questo settore gli scioperi riescono sempre al 100%.
Il motivo è che i docenti e personale della scuola non devono comunicare chi aderisce allo sciopero,quindi i responsabili mandano a dire ai genitori che non può garantire la sicurezza.
Così non mandando i figli a scuola per quel giorno la scuola rimane chiusa.
Per adesso mi fermo perchè ci sarebbere da scrivere un libro tipo la casta o la deriva,
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 5:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Finalmente!!! Ve l'ho detto nel post "privatizzare la sanità" quando nessun giornale ne parlava ancora.. quindi vi spiego la situazione perchè la sto vivendo ogni giorno da più di un mese ormai.

Tanto per cominciare la GELMINI non c'entra niente con questa storia, e seconda cosa fondamentale L'Università va riformata urgentemente.

Si protesta contro il decreto legge 133 di Tremonti, quindi non c'è nessuna riforma in corso.Il decreto che è stato inserito in Finanziaria ad agosto è stato discusso e votato in 6 minuti sia da destra che da sinistra.
Si prevede:
1-taglio totale di 8 miliardi di euro alla ricerca e all'università
2-turnover al 20% cioè si assume una persona ogni 5 che vanno in pensione!
3-Si prevede di cedere l'ateneo a fondazioni private.

Quindi mandano in rovina le università, molte delle quali hanno già i conti in rosso, quindi automaticamente già dal 2009/2010 queste diventeranno università private, quindi con rette da 8000 euro almeno.Quindi io sarò tra le persone che dovranno ritirarsi dagli studi!!!! Sad
Senza contare che molte facoltà moriranno poichè quale azienda dovrebbe comprarsi Storia o Scienze delle comunicazioni???E quante aziende per quanti atenei???



Ora invece voglio parlarvi delle assemblee (non manifestazioni): A Pisa sono organizzate e convocate TUTTE da rettore e docenti cioè gli unici che nulla hanno da perdere dalla riforma.Subito dietro ricercatori , studenti e personale tecnico/amministrativo che invece sono i diretti interessati.Le assemblee si svolgono in grandi spazi aperti poichè siamo 60000 studenti e la partecipazione è ALTISSIMA.
Ma non è alta perchè siamo contro il governo, o siamo giovani ribelli, ma perchè i nostri professori ci hanno spiegato la situazione, i ricercatori per protesta hanno smesso di fare tutti i lavori GRATIS che fanno anche da 20 anni.é stata sospesala didattica per permettere di decidere come procedere nelle proteste.Insomma ci siamo visti rovinati in un istante.

Poi si sono organizzati cortei..e nel frattempo anche occupazioni:
le occupazioni sono in alcune facoltà, nelle aule studio, quindi nessuna lezione è sospesa, e nessuno studente è privato del proprio diritto allo studio. L'occupazione è in aule e in poli didattici non destinati allo svolgimento delle lezioni. Addirittura il rettore ha permesso di occupare la sala stampa del rettorato, come luogo di confronto per elaborare proposte alternative.Poichè le proteste in corso NON SONO solo proteste ma sono anche proposte.

Ora vi prego di pensare a ciò che significa questo per il futuro dei vostri figli.E non è una questione politica, è solo una questione etica.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 5:25 pm    Oggetto: Kikka Rispondi citando

Leggendo quel decreto è chiaro che non trattasi di riforma ma di volgari tagli di spesa, senza se e senza ma.
La Gelmini ci ha messo la faccia, quello che parla forbito Very Happy le forbici.
Di fatto contano, come al solito, sul menefreghismo di chi non è interessato o pensa di non esserlo finchè non ci batte di muso.
Ovvero sullo slogan del " fare".
Sanno che per la maggior parte della gente "conta" la forma e che alla sostanza non ci guarda.
Loro fanno...il gregge ( con rispetto ovviamente ) approva sena sapere cosa.
Pure questa è psicologia o arte del saper vendere .
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 5:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

Vedi Kikka la mucca non può essere più spremuta.
Ogni anno lo stato (i contribuenti) spende 42 miliardi di euro per la scuola,il 97% se ne va in spese per il personale (insegnanti,bidelli,amministrativi,dirigenti).
Per il funzionamento della scuola rimangono circa 580 milioni di euro l'anno.
Abbiamo 776.000 insegnanti tra titolari e non, 1 ogni 11 alunni in Inghilterra sono 1 su 20,in Francia 1 su 20, in Germania 1 su 18.
Ci sono 167.000 bidelli,circa 16 per ogni scuola.
Ci sono 94 università, 320 sedi distaccate.
Dal 1999 al 2006 sono fatti concorsi per 13232 posti da professore universitario associato o ordinario, stranamente ne sono stati presi 26004.
Questo succede perchè dal 98 è stata fatta una legge che permette alle università di bandire e gestire concorsi autonomamente.Alcuni atenei sono diventati fabbriche di idoneità.
Perchè in Italia abbiamo 5500 corsi di laurea quasi il doppio della media europea?
Da questi numeri si capisce perchè tutta la piramide del personale universitario e scolastico in generale difende il suo stato e fa di tutto perchè ci sia persone che gli vadano dietro.
Ci sono università in bancarotta,ma nessuno che va a chiedere ai responsabili di giustificare il buco nonostante tutti i soldi arrivati in questi anni.
E non raccontate che si vuole privatizzare la scuola, bisogna salvarla e farla gestire sia in classe che fuori da persone preparate e competenti e non dal sindacato e dalla politica.
Spero che tutti questi tagli vengano fatti in tutto il settore pubblico perchè soldi non ce ne sono più da togliere agli italiani.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 5:42 pm    Oggetto: Re: Kikka Rispondi citando

franco ha scritto:
Leggendo quel decreto è chiaro che non trattasi di riforma ma di volgari tagli di spesa, senza se e senza ma.
La Gelmini ci ha messo la faccia, quello che parla forbito Very Happy le forbici.
Di fatto contano, come al solito, sul menefreghismo di chi non è interessato o pensa di non esserlo finchè non ci batte di muso.
Ovvero sullo slogan del " fare".
Sanno che per la maggior parte della gente "conta" la forma e che alla sostanza non ci guarda.
Loro fanno...il gregge ( con rispetto ovviamente ) approva sena sapere cosa.
Pure questa è psicologia o arte del saper vendere .

Come già scritto se vediamo quanto stiamo spendendo per la scuola e quello che produciamo in termini di qualità (questo lo dice l'ocse da repubblica http://www.repubblica.it/2006/03/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuolastatistiche/rapporto-ocse/rapporto-ocse.html))
rispetto al resto dell'europa,ben vengano i tagli.
Questi tagli devono continuare in tutti i settori dello stato che sprecano e non producono.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 6:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

allora tanto per cominciare caro cangrande, rileggi quello che ho scritto perchè te non hai davvero aggiunto niente di nuovo al mio post. SEI MAI ENTRATO IN UN ATENEO??non capisco quel primo dato che dai perchè non ti piace.Il 97% per la scuola mi sembra un dato esatto visto che oltre al personale serve l'edificio, banchi sedie lavagne e gessi, ed il 3% di 42 miliardi mi sembra approssimativamente equilibrato.
La prima cosa che ti ho detto è che l'università và riformata.
Poi questo è quello che ho scritto 20 giorni fa:
Kikka ha scritto:
Uso questo topic per non aprirne un altro, poichè l'argomento è lo stesso ma la vittima stavolta è l'Università.
Dall'inizio dell'anno accademico ci sono state diversi scioperi e domani ci saranno assemblee straordinarie di docenti, ricercatori e alunni con sospensione della didattica per tutto il giorno. I professori iniziano le loro lezioni spiegandoci cosa sta succedendo, visto che il clima che si respira è decisamente teso.

Si protesta contro il decreto Tremonti che prevede:
1- Tagli stavolta drastici all'Università e alla ricerca
2-l'assunsione di un docente/ricercatore ogni 5 pensionamenti
3-affidamento degli atenei ad aziende private

questo significa che l'università non ce la farà ad autosostenersi come prevede l'autonomia scolastica (inserita dalla Moratti nel 2003), quindi dopo aver ridotto il numero di docenti, quindi di corsi di laurea e dopo aver inserito il numero chiuso in ogni facoltà, saranno costrette ad affidarsi(vendersi) a Fondazioni Private (Aziende)!!!!
Non ci saranno più alloggi studenteschi, riduzioni di tasse o agevolazioni ed anzichè pagare 2000 euro di tasse all'anno le rette saliranno a prezzi altissimi, come in tutte le università private.

C'è da precisare che l'UNIVERSITA' è nata in Italia nel 1088, e gli atenei Italiani sono i migliori del mondo, grazie all'eccellenza dei docenti.
Purtroppo già dalla riforma Moratti (2003) il prestigio è drasticamente calato anche grazie all'introduzione di centinaia di corsi di laurea assurdi tipo: Scienze dell'Allevamento, Igiene e Benessere del Cane e del Gatto!!


Volevo rendervi partecipi visto che nessun mezzo di informazione ne ha ancora parlato,dato che un giorno all'università ci andranno anche i vostri figli.



ora i tagli non risolvono i problemi che sia io che te abbiamo citato. Ci sono centinaia di università inutili , per non parlare di quelle telamatiche, che sono un prodotto del secondo governo Berlusca ( riforma moratti), già questo fa capire molto.
Tutti i dati che hai riportato si possono fare in ogni campo sociale in Italia.In Italia si campa rubando soldi. Dalle ferrovie dello stato, ad Alitalia fino alle autostrade e alla sanità. Il problema che la scuola è il futuro di un Paese, e noi eravamo la miglior scuola del mondo fino a venti anni fa!!Specie se si parla di università.

Allora hai parlato anche di contribuenti ,Bravo!! I contribuenti pagano!! Ma quanti CONTRIBUISCONO IN ITALIA???ci vuole davvero tanto a far contribuire soprattutto chi intasca assai?? tanti discorsi purtroppo andrebbero fatti, e ti invito a pensare alla questione disinformazione, di ogni tipo e di ogni colore.

I tagli non migliorano niente! Mai ! in nessun modo.Le riforme serie si, ma ripeto, serie.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 6:06 pm    Oggetto: Re: Kikka Rispondi citando

rispetto al resto dell'europa,ben vengano i tagli.
Questi tagli devono continuare in tutti i settori dello stato che sprecano e non producono.[/quote]

Allora mettiamola così: premesso che nella sostanza sono d'accordo con te, non pensi che prima di tagliare l'istruzione pubblica ( e te lo dice uno che ha la figlia in una università privata) chi di dovere non avrebbe dovuto farsi una "lista" dei tagli da fare.
Che sarebbe lunghissima, lo so anche io, ma che persone veramente "illuminate" come quelle che eleggete, facendosi un bell'esame di coscienza, avrebbero dovuto iniziare proprio da quella "casta" di cui fanno parte e che gode di privilegi che non hanno uguali nel mondo.
Ovvero, ammesso a che a un certo punto, in quella lungaaaaaaaaaaaaaaaaa lista avesse trovato posto la pubblica istruzione;
non era il caso che su un tema così sensibile, prima di " decidere" si sentisse almeno il parere di chi la vive?
Per poi decidere come ritenuto opportuno ovviamente.
Ma ti rendi conto? La Gelmini che decide il futuro dei vostri figli.
Meglio di Cimoli all'Alitalia, ovvero povera Italiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
A proposito, con quei sei milioni che, come da contratto ha avuto per mandare all'aria Very Happy Alitalia, si poteva fà qualcosa per la scuola?
S.U.S.I. DICO IO.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 6:34 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sono contento che la Gelmini ed i suoi colleghi come Brunetta decidono il futuro dell'italia abbattendo gli sprechi e le regalie in tutti i settori perchè la lista è stata fatta messa nel programma che la maggior parte degli italiani hanno votato.
Aspetto anche i tagli ai loro privilegi,prima o poi ci sarà un politico che lo farà.
Intanto mi accontento dei tagli ad altri privilegi purchè si incominci a risparmiare in uno stato che fa solo debiti e non da servizi in rapporto a quello che paghiamo di tasse.
Per Alitalia chiedi a Prodi non a me che lui ne sa molto di più.
Il decreto Gelmini per adesso esiste solo per le scuole primarie e prevede
la reintroduzione del maestro unico , la reintroduzione dei voti (numerici) al posto dei giudizi, l’introduzione di classi di inserimento per i bambini che non parlano l’italiano, l’introduzione dell’educazione civica, il ritorno del voto in condotta, le restrinzioni alle case editrici per contenere i costi dei libri e questo secondo me è un buon inizio. Per l'università aspettiamo il decreto e poi si potrà discutere meglio.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 7:16 pm    Oggetto: Rispondi citando

a me sembra cose se avessero fatto un decreto per regolamentare le metropolitane e fanno sciopero i controllori di volo.
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io sono solo un povero cadetto di Guascogna però non la sopporto la gente che non sogna.
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MessaggioInviato: Lun Ott 27, 2008 7:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

...e anche alle scuole elementari e medie tanti tagli.
Vi voglio vedè quando chiuderanno le scuole a Porto Ercole e dovrete portà i figli a scuola a orbetello e santo stefano.
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