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      l'attesa del salvataggio da parte delle forze militari italiane oramai
      allertate, un aereo inglese la sera del 21 sorvolò l'isolotto avvistando
      l'equipaggio del Macallè, e vi tornò la mattina seguente lanciando un
      messaggio con precise istruzioni per la resa e per comunicare con il
      velivolo stesso, il comandante seguì le istruzioni, nel caso in cui la
      situazione fosse peggiorata, ovviamente  era  pur sempre optabile una dura
      prigionia piuttosto che una morte certa. Il comando inglese quindi inviò
      un idrovolante per raccogliere i naufraghi, ma quando sorvolò l'isolotto,
      il Guglielmotti si era appena immerso con tutto l'equipaggio in salvo.Tecnicamente
      la vicenda del salvataggio è finita qui, ma la voce cominciò a girare
      per Massaua e dintorni e soprattutto, ben presto, arrivò in Italia, anche
      lo stesso comandante del Guglielmotti, decise di andare a trovare i tre pazienti e con Paolo Costagliola in particolare fece una chiacchierata alla fine
      della quale chiese al nocchiere di imbarcarsi sul Guglielmotti non appena
      si fosse rimesso in salute e Paolo accettò ben volentieri, nel frattempo
      dal Comando di Massaua fu proposta la medaglia al valore per i tre
      eroi.
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